Salve!
Inauguro la mia presenza tra le pagine dell’amico e collega F.C. con qualche consiglio e qualche esercizio sulla plettrata alternata.
Le difficoltà, in questo campo, nascono soprattutto in presenza di frequenti cambi di corda (per la serie “siamo tutti più bravi quando la corda è una sola”).
Consiglio di eseguire esercizi ciclici che prevedano un numero dispari di plettrate; in questo modo, saremo costretti a cambiare la direzione delle plettrate ogni volta che l’esercizio ricomincia il suo ciclo. Cominciando quindi l’esercizio con un down stroke (plettrata in giù), saremo costretti a continuare il ciclo iniziando con un up stroke (plettrata in su) (e di conseguenza tutte le altre plettrate verranno “ribaltate”).
Ecco un esempio di quanto sopra esposto.
L’esercizio va inizialmente praticato su due corde adiacenti e prevede due terzine (o una sestina, a seconda di come lo si considera).
Considerandolo come due terzine, si può cominciare con un tempo di 60 bpm a terzina, per “metabolizzare” il movimento, fino ad arrivare a qualunque tempo vi permetta la vostra plettrata.
L’importante è avere una plettrata decisa e sicura.
Ho inserito anche una variante dello stesso, tanto per non fossilizzarsi con un’unica forma.
Stessa cosa con i gruppi di 5, che sono anche più inusuali all’orecchio e più difficili da suonare sul tempo (noi occidentali siamo purtroppo poco abituati a questi metri dispari, che sono comunque una risorsa eccezionale).
Qui ho inserito invece un esercizio che coniuga la plettrata ad un pattern fregato ai batteristi: il paradiddle.
Un’ottima cosa potrebbe essere quella di mettere una corda (e poi due, poi 3 e infine 4) in mezzo alle due corde che vengono usate per l’esercizio (aumentando quindi il raggio della plettrata).
Avere una buona plettrata significa non doversi preoccupare di tenere d’occhio la mano dx mentre si suona, il che sarà di un’utilità incredibile anche in fase di improvvisazione.
Buon lavoro e soprattutto buon divertimento (se non c’è la passione non si migliora)!
Avere una buona plettrata significa non doversi preoccupare di tenere d’occhio la mano dx mentre si suona, il che sarà di un’utilità incredibile anche in fase di improvvisazione.
Buon lavoro e soprattutto buon divertimento (se non c’è la passione non si migliora)!
Outplayer
Nota bene: un po' di indolenzimento è normale, ma non forzate troppo se si presentano dolori, torpore o comunque sensazioni fastidiose alle mani o alle braccia: rischiereste dolori e, nei casi peggiori, tendiniti, che vi impedirebbero di usare le mani per periodi relativamente lunghi.
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